Il Recruiting Game Brain at Work è il gioco che grazie all’aspetto ludico, mette in risalto le caratteristiche psicoattitudinali ricercate nelle attività di assessment. L’atmosfera creata dalla gamification catapulta i giovani talenti in un’esperienza unica e originale, e allo stesso tempo consente di far emergere le capacità di problem solving, visione strategica, comunicazione e predisposizione al team working.
Le strategie ed i modelli di gaming, sempre più diffusi, rappresentano uno dei fondamentali ed innovativi approcci allo sviluppo, riconoscimento e valorizzazione delle risorse e delle potenzialità personali e professionali che modellano e sostengono le condotte individuali, le prestazioni lavorative e le modalità di espressione e benessere soggettivo.
La valenza formativa e di sviluppo che il gioco, nella sua funzione di manipolazione dell’ambiente, è ampiamente riconosciuta in campo psicologico e pedagogico, così come la sua rilevanza come modalità di espressione degli apprendimenti e delle competenze possedute dal soggetto e richiesti nelle diverse situazioni della vita sociale, lavorativa e prestazionale in cui il soggetto è coinvolto.
Il Recruiting Game targato Brain at Work è stato progettato con lo scopo di scoprire il potenziale dei candidati e orientare attraverso il role-play.
Il Recruiting Game Brain at Work trasforma quindi il processo di selezione in dinamiche esperienziali di forte impatto. Una sperimentazione che oggi è diventata una modalità stabile e costante di recruiting che aiuta ad attirare i millennials. Sviluppato anche su piattaforme digitali, il Recruiting Game Brain at Work risponde all’esigenza di una sempre maggiore attenzione nell’individuare le technical e soft skills per aiutare il recruiter a valutare il reale potenziale dei candidati.
Il Recruiting Game si colloca in una più ampia strategia di Employer Branding, Talent Aquistion e Digital Recruiting.
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