L’ambasciatore è il più alto funzionario diplomatico, una delle figure più importanti per la risoluzione di conflitti internazionali e per rappresentare all’estero lo Stato cui appartiene. E’ una professione molto prestigiosa e ambita, a cui si accede dopo il superamento di un impegnativo concorso pubblico che ha come requisiti minimi laurea magistrale e ottima conoscenza di almeno tre lingue.
Si tratta di una professione internazionale di grande prestigio e responsabilità a cui molti ambiscono.
Il ruolo del diplomatico
Il ruolo del diplomatico è quello di gestire le relazioni internazionali del Paese di appartenenza e allo stesso tempo è quella di fornire servizi ai cittadini, italiani e stranieri, in patria e all’estero.
Nella gestione delle relazioni internazionali, il Ministero degli Affari Esteri contribuisce a individuare e definire l’interesse nazionale, sia esso politico, economico, culturale o sociale, e, tramite le strutture di cui dispone, se ne fa promotore ed esecutore. Nelle sedi all’estero, i funzionari raccolgono informazioni che hanno rilevanza per l’interesse nazionale e le riferiscono alle autorità di governo, fornendo così indispensabili strumenti di analisi per comprendere la realtà del paese di accreditamento. Talvolta essi prospettano anche possibili linee di azione e, in ogni caso, promuovono lo sviluppo di relazioni amichevoli. Questi compiti richiedono oggi un raggio d’azione sempre più ampio, una profondità di contatti crescente e, soprattutto, tempi di reazione rapidissimi.
Il diplomatico di oggi deve saper leggere il mondo che lo circonda, in continua, rapida evoluzione, e cogliere il senso degli avvenimenti. Deve saper affrontare con uguale perizia i temi della politica e dell’economia, i fenomeni socio-culturali, le priorità strategiche, in un continuo esercizio di riflessione, di osservazione attenta e consapevole e d’interpretazione della realtà. Deve essere un eccellente negoziatore, ma anche un promotore di pace e comprensione tra i popoli.
Un altro aspetto particolarmente significativo, come si è detto, è la progressiva trasformazione della diplomazia in diplomazia “di servizio”. La crescente mobilità degli italiani, come turisti o espatriati, l’intensificarsi degli scambi commerciali e degli investimenti all’estero, l’interesse e l’amore degli stranieri per il nostro Paese incidono sulla struttura e sulle competenze della rete diplomatico-consolare. Gli uffici all’estero sono sempre più spesso erogatori di servizi nei confronti di un’utenza attenta ed esigente, che mette alla prova le capacità manageriali dei funzionari: tutela dei connazionali, voto all’estero, assistenza alle imprese, rilascio di visti sono solo alcune delle attività principali.
Il tema può essere approfondito sulle pagine dedicate sul sito del MAECI.
Gradi della carriera diplomatica
Il primo grado della carriera è il Segretario di Legazione, ruolo al quale si accede ‘in prova’ esclusivamente attraverso il superamento di un concorso pubblico piuttosto impegnativo, cui segue un periodo di 9 mesi di formazione.
I gradi della carriera diplomatica sono cinque:
- Segretario di Legazione (da 1 a 10 anni di carriera)
- Consigliere di Legazione (10-15 anni di carriera)
- Consigliere di Ambasciata (15-22 anni di carriera)
- Ministro Plenipotenziario (22-27 anni di carriera)
- Ambasciatore
Lo schema dell’evoluzione della carriera di un diplomatico e delle funzioni che a secondo del grado ricoperto esso può svolgere sono riassunte nelle pagine dedicate sul sito del MAECI.