Quando si partecipa a un Career Day è importantissimo pensare da prima le eventuali domande per gli HR. Chi si trova dietro lo stand non può sentirsi chiedere di tutto: domande sull’età, ad esempio, non sono pertinenti. Quindi, si deve andare al Brain at Work preparati. Il primo step è sicuramente quello di controllare l’elenco delle aziende presenti all’evento, visitare i relativi siti per capire con quali di esse è in linea il proprio profilo. Altro passaggio fondamentale è la realizzazione del curriculum e la presentazione personale sulla base del ruolo che si vorrà ricoprire in quella azienda.
Perciò, se un’azienda è nel settore della produzione di componenti informatiche e si è laureati in lettere, sarà fondamentale controllare se all’interno della stessa ci sia un’area che possa essere riconducibile al proprio percorso formativo. Nel caso del nostro esempio verificate che ci sia un’area marketing o risorse umane, un’area comunicazione oppure un ufficio stampa. Quando sarà il momento di scrivere il proprio curriculum vitae, preparatelo rispetto a questa posizione.
Come pensare le domande per gli HR
Studiando prima un’azienda e pensare alle eventuali domande da porre al suo responsabile, permette di capire se l’impiego previsto possa soddisfare le aspettative personali. Se l’incarico prevede di spostarsi in un’altra Regione e non era nei propri piani bisogna pensarci molto bene. Se, invece, l’azienda propone un contratto di apprendistato, ma non si ha l’età giusta, è il caso di aspettare che si apra una nuova posizione.
Altro consiglio è quello di non recarsi agli stand nelle ore di punta, quindi dalle 10.00 alle 13.00. I responsabili delle risorse umane presenti sono dietro lo stand dalla mattina presto e se ne andranno a fine giornata. Potrebbe essere una strategia presentarsi nelle ore pomeridiane e iniziare il colloquio raccontando cosa si è fatto nella mattinata, solamente se interessante.
Le aziende apprezzeranno di sapere che il candidato che hanno di fronte conosce la proprio politica, gli obiettivi e magari anche la comunicazione. Non bisogna avere paura ma lanciarsi nella situazione tirando fuori tutte le domande e tutti gli aspetti positivi. Ma la preparazione è fondamentale, perché un colloquio di lavoro non si improvvisa. È più complesso di un esame, e come in esso, a volte la fortuna è importante.
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