La redazione di Brain at Work ha intervistato Jlenia Sassi, Responsabile Selezione e Formazione di Acea.
In questa fase di incertezza e di precarietà nel mondo del lavoro, Acea continua a cercare talenti ed essere leader nelle dinamiche di recruiting. Questa emergenza ha in qualche modo influito nei processi di selezione della vostra Azienda?
“Acea, grazie alla solidità dei suoi business e a un piano industriale sempre più sfidante, ha continuato a ricercare talenti anche in questo periodo di emergenza sanitaria. La diffusione dello “smart working” ci ha dato la spinta per accelerare il percorso di ripensamento di alcune fasi del processo di selezione, permettendoci una gestione totalmente da remoto.
Il ripensamento non ha riguardato solo le modalità di svolgere il colloquio e le dinamiche di gruppo che sono state gestite on line, ma ci ha spinto ad una riflessione anche su quelle che sono oggi le competenze che caratterizzano un talento e che lo rendono pronto per entrare nel Gruppo Acea.
Flessibilità ed agilità digitale, comunicazione efficace e leadership da remoto, oltre a Intraprendenza, Lavoro di squadra e Realizzazione, i valori del nostro Modello di Leadership, sono le caratteristiche che ricerchiamo nei candidati da portare a bordo nella nostra squadra”.
Come si articola il processo di selezione in Acea?
” Un processo di selezione standard in Acea, parte con la pubblicazione della posizione ricercata sul nostro sito di Gruppo. A seguito della raccolta dei curricula, si passa alla fase di screening. In questo step dell’iter selettivo, si analizzano le informazioni presenti nel curriculum e si confrontano con le competenze e responsabilità richieste nella job description della posizione. I candidati che superano questa fase accedono poi a delle challenge tecniche, dei test e un video colloquio. Questi strumenti ci permettono di approfondire nei candidati le conoscenze tecniche relative alle attività della posizione specifica, l’aderenza o meno ai valori del nostro Modello di Leadership e la motivazione ad affrontare la possibile nuova sfida lavorativa. I candidati che ottengono i punteggi più alti nelle challenge, nei test e risultano più motivati dall’opportunità, vengono convocati per un colloquio con l’HR della società e poi con la linea tecnica arrivando così alla scelta finale.
Tutto questo percorso è basato sui driver della gamification e dell’engagement, lasciando ai candidati che prendono parte all’iter selettivo, la possibilità di conoscere i nostri business e di vivere un’esperienza coinvolgente e di crescita personale”.
Quali consigli volete dare ai giovani che presentano una candidatura per la vostra Azienda? C’è un modo per presentarsi al meglio in un colloquio di lavoro digitale?
“Per prima cosa, è importante rendersi visibili ai selezionatori. Oggi, rispetto al passato ci sono diversi canali per entrare in contatto con la nostra Azienda, dai canali social, ai career day, agli hackathon fino al classico curriculum vitae. Diventa importante conoscere e presidiare questi canali per emergere tra le migliaia di profili che riceviamo quotidianamente.
Per Acea, le Persone sono l’asset fondamentale. Il capitale umano non è fatto solo di conoscenze, capacità e competenze tecniche, ma soprattutto di storie e passioni che ognuno di noi vive. Quello che ricerchiamo e il consiglio che ci sentiamo di dare ai giovani, è di appassionarsi a qualcosa e di portare la loro passione nel lavoro. Cerchiamo persone intraprendenti, che amano realizzare in team progetti per migliorare la qualità dei servizi che offriamo ogni giorno. Agire questi valori, essere spontanei e conoscere il contesto con cui si confrontano, sono leve importanti per affrontare al meglio un colloquio di lavoro digitale e …analogico”.
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