Durante l’evento Brain At Work – Roma Edition abbiamo avuto modo di intervistare Roberta Messuti, referente per AIESEC (Association Internationale des Etudiants en Sciences Economiques et Commerciales), associazione studentesca nata in Belgio dopo la seconda guerra mondiale come punto di incontro tra studenti di economia e in seguito allargata agli studenti di ogni facoltà.
La nostra intervista ad AIESEC
Cos’è AIESEC e di cosa si occupa?
«AIESEC è una organizzazione no-profit di livello internazionale operante attualmente in 116 paesi del Mondo. Lavoriamo a stretto contatto con varie aziende nazionali ed internazionali, proponendo partnership finalizzate a creare opportunità di tirocinio e stage. Operiamo anche nel campo del volontariato, proponendo ai ragazzi che ne fanno richiesta, diverse esperienze all’estero».
Quindi vi ponete in maniera propositiva nei confronti dei ragazzi?
«Non solo. Le nostre proposte alle aziende partono spesso dai ragazzi stessi. Se ad esempio uno studente o un laureato esprimesse il desiderio di svolgere un periodo di stage presso una determinata azienda, noi faremmo da tramite per creare l’opportunità prendendo accordi e stringendo partnership con queste ultime».
In che modo gli studenti o i laureati possono rivolgervi questo tipo di richieste?
«Contattarci è facile. Sul nostro sito ci sono numeri di telefono e indirizzi email per entrare in contatto con l’associazione e i suoi membri. Attualmente abbiamo in Italia 20 uffici, di cui solo due sono a Roma. Entrare a far parte di AIESEC comunque è molto semplice. L’associazione è aperta a tutte le proposte dei ragazzi e diamo anche la possibilità agli studenti che ne fanno richiesta, di aprire un nuovo ufficio AIESEC laddove non ne sia presente uno».
Avete qualche agevolazione per i ragazzi che partono per uno stage tramite AIESEC?
«In genere nei nostri accordi con le aziende cerchiamo di assicurare ai ragazzi vitto e alloggio ad un prezzo minimo mensile. Essendo un’organizzazione senza fini di lucro non possiamo aiutare economicamente i nostri iscritti, ma facciamo il massimo per garantire dignità nello svolgere un qualsiasi stage o periodo di volontariato».
A cura di Gabriele Conoci con Roberta Messuti di AIESEC